Strategicamente collocata al centro del più grande arcipelago esistente, tra le piccole isole della Sonda, proprio sul confine geografico-fisico-biologico tra l’Asia e ’Oceania, unica enclavehindu nel più popoloso paese musulmano al mondo, Bali è un’isola unica e piena di fascino, famosa per la cultura ricca e vivace, la particolare spiritualità, i paesaggi incantati e le spiagge mozzafiato.
Le prime tracce di insediamenti umani sull’isola risalgono a circa 2000 aC., con l’arrivo dei primi abitanti provenienti da Taiwan; la sua posizione la rese oggetto di ondate successive di migranti provenienti dall’Indocina.
Un momento decisivo nello sviluppo dell’identità balinese è senz’altro costituito dall’incontro con le credenze proprie dell’Induismo Vedico, avvenuto intorno alI secolo d.C. attraverso i contatti commerciali e culturali con l’India; questa influenza penetrò e si integrò gradualmente con le pratiche religiose e le tradizioni indigene preesistenti, fino a determinare le strutture sociali e politiche dei regni che dominarono per secoli dal medioevo in poi sul territorio.
Altre influenze determinanti subentrano dallo scambio continuo con la limitrofa isola di Giava(Java), della quale vennero assorbiti ed adottati molti elementi propri del buddhismo.
L’arrivo dei colonizzatori europei in Indonesia, ed in particolare degli olandesi (ma anche dei portoghesi e degli inglesi), a partire dal XVIII secolo comportò profonde trasformazioni nelle istituzioni, ma non riuscì ad intaccare la fiera personalità della popolazione, che si concretizzò poi nella lotta per l’indipendenza (ottenuta nel 1945).
Nonostante anche lo stravolgimento del turismo di massa (particolarmente intenso a partire dagli anni‘80), Bali ha resistito per preservare il proprio carattere irripetibile, dove la vita è ancora in gran parte scandita dai ritmi della natura, dalle cerimonie e dai rituali religiosi; soprattutto negli ultimi anni, si è dato crescente rilievo alle problematiche legate alle conseguenze di uno sviluppo non sostenibile, con il relativo impatto ambientale.
Il lungo periodo di quiete imposto dalla recente pandemia ha provocato un’ulteriore riflessione circa gli equilibri (non solo economici) da mantenere sull’isola, ed ha permesso di recuperare ad una bellezza più originaria molti luoghi iconici; le autorità locali sembrano dimostrare maggiore consapevolezza circa la necessità di garantire alle generazioni future che i tratti distinti vietati pici di questo posto straordinario restino preservati:una combinazione irripetibile di energia vitale, profondo misticismo, civiltà millenaria, bellezze naturali e di avventure esotiche,che speriamo continueranno ancora molto a lungo ad ammaliare i visitatori da ogni continente.